ALIAS – Il Manifesto del 17/12/2022
Top 5, i dischi dell’anno - ULTRASUONI. 5 x 365. Esordi, sorprese, conferme. Ecco chi ha lasciato il segno nel 2022
di Mario Gamba
Top 5, i dischi dell’anno - ULTRASUONI. 5 x 365. Esordi, sorprese, conferme. Ecco chi ha lasciato il segno nel 2022
di Mario Gamba
[...] Sidera Saxophone Quartet fa onore al suo nome sia nel senso di attingere a regioni stellari sia nel senso dell’eccellenza veramente superiore. In Koinè (Ema Vinci) interpreta musiche di Ceccarelli, Antonioni, Doati, Solbiati, Bussotti, Scodanibbio. I brani di Luigi Ceccarelli (Neuromante x 4, impetuoso, meditativo, free, di un’originalità indescrivibile) e di Francesco Antonioni (Organum III, un pensare lirico magistrale) spiccano tra tutti. [...]
https://ilmanifesto.it/top-5-2022
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Percorsi Musicali del 31/12/2022
A list of musical references for 2022
di Ettore Garzia
Italian Composition Laura Catrani, Vox in Bestia, Stradivarius
Sidera Saxophone Quartet, Koiné, Ema Vinci
Giorgio Sancristoforo, Mellophonics, autopr.
poi:
Stefano Gervasoni, De Tinieblas (dal 45′ minuto in poi), SWR Vokalensemble Stuttgart
Francesco Filidei, Stèle for Vierne, WDR Sinfonieorchester
Giovanni Santini, Studi sulla Realtà Nuova n. 2 – Ghiaccio / n. 3 – Zyleb
Matteo Rigotti, “dove il suono smette di essere suono”, Silvia Cignoli
Zeno Baldi, Copia Carbone, Ensemble Proton Bern
Luca Guidarini, Amber Mold, Input Duo Claude Jane Scroccaro, Die Seherinnen, Juliette Villemin & team dance company
Daniela Terranova, To swim in the open sky, Alessandro Baticci
Osvaldo Coluccino, Rispecchiato in quarzo, Jan Michiels
Vittorio Montalti & Blow Up Percussion, The Smell of Blue Electricity
Germano Scurti concerto Memorie al futuro, il suo Postludio e le musiche di Giulio Colangelo, Daniele Ghisi e Pasquale Corrado.
https://www.percorsimusicali.eu/2022/12/31/a-list-of-musical-references-for-2022/
A list of musical references for 2022
di Ettore Garzia
Italian Composition Laura Catrani, Vox in Bestia, Stradivarius
Sidera Saxophone Quartet, Koiné, Ema Vinci
Giorgio Sancristoforo, Mellophonics, autopr.
poi:
Stefano Gervasoni, De Tinieblas (dal 45′ minuto in poi), SWR Vokalensemble Stuttgart
Francesco Filidei, Stèle for Vierne, WDR Sinfonieorchester
Giovanni Santini, Studi sulla Realtà Nuova n. 2 – Ghiaccio / n. 3 – Zyleb
Matteo Rigotti, “dove il suono smette di essere suono”, Silvia Cignoli
Zeno Baldi, Copia Carbone, Ensemble Proton Bern
Luca Guidarini, Amber Mold, Input Duo Claude Jane Scroccaro, Die Seherinnen, Juliette Villemin & team dance company
Daniela Terranova, To swim in the open sky, Alessandro Baticci
Osvaldo Coluccino, Rispecchiato in quarzo, Jan Michiels
Vittorio Montalti & Blow Up Percussion, The Smell of Blue Electricity
Germano Scurti concerto Memorie al futuro, il suo Postludio e le musiche di Giulio Colangelo, Daniele Ghisi e Pasquale Corrado.
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Blow Up Magazine - Gennaio 2023
Playlist 2022
di Nazim Comunale
Sirom The Liquified Throne Of Simplicity Eric Chenaux - Say Laura
Silvia Tarozzi & Deborah Walker - Canti di guerra, di lavoro e d'amore
Sidera Saxophone Quartet - Koinè
Giovanni Mancuso & Debora Petrina - NuovoMondo Symphonies
Trevor’s Dunn Trio-Convulsant Avec Folie à Quatre - Sèances
Kaja Draksler Susana Sandos Silva - Grow
Elias Stemeseder - Piano Solo
Giulia Barba - Sonoro
Fawda - Aubou Maye
Paolo Angeli - Rade
Playlist 2022
di Nazim Comunale
Sirom The Liquified Throne Of Simplicity Eric Chenaux - Say Laura
Silvia Tarozzi & Deborah Walker - Canti di guerra, di lavoro e d'amore
Sidera Saxophone Quartet - Koinè
Giovanni Mancuso & Debora Petrina - NuovoMondo Symphonies
Trevor’s Dunn Trio-Convulsant Avec Folie à Quatre - Sèances
Kaja Draksler Susana Sandos Silva - Grow
Elias Stemeseder - Piano Solo
Giulia Barba - Sonoro
Fawda - Aubou Maye
Paolo Angeli - Rade
Blow Up Magazine #294 - Novembre 2022
MUSICA CONTEMPORANEA
Sidera Saxophone Quartet
Koinè – cd Ema Vinci 6t-64:19
di Nazim Comunale
MUSICA CONTEMPORANEA
Sidera Saxophone Quartet
Koinè – cd Ema Vinci 6t-64:19
di Nazim Comunale
Una raccolta di brani di musica contemporanea italiana per quartetto di saxofoni in prima registrazione assoluta, tutti accomunati dal fatto di parlare la lingua dell’alterità attraverso il timbro del sax. Straordinari i moti browniani della delirante e affilata Neuromante X 4 di Luigi Ceccarelli, dove suono acustico e digitale dialogano con anarchico rigore portandoci ad altezze vertiginose. Segue Organum III di Francesco Antonioni, plausibile punto di incontro tra ambient e canto gregoriano, una lenta elegia perfetta per calmare le acque increspate dalle raffiche di vento post-atomico della traccia precedente. Misteriosa e come da titolo ANTIDINAMICA la traccia di Roberto Doati, dove l’elettronica dilaga infittendo e allargando la trama ad altri abissi, altri silenzi. Le modulazioni sottili e austere di Down II di Alessandro Solbiati, il divertimento filosofico da camera di Ballerina gialla e Pettirosso di Sylvano Bussotti e a chiudere l'enigma arioso di Plaza di Stefano Scodanibbio che era stata presentata in prima esecuzione assoluta al Forlì Open Music nel 2021. Un disco che è letteralmente una porta verso l'altrove.
Percorsi Musicali - 23 Ottobre 2022
Home Contemporary
Contemporary Elettronica Elettroacustica Computer Music
Sidera Saxophone Quartet: Koinè
di Ettore Garzia
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Contemporary Elettronica Elettroacustica Computer Music
Sidera Saxophone Quartet: Koinè
di Ettore Garzia
Quanto è ampio il repertorio italiano contemporaneo per quartetto di sassofoni? Questa è un domanda che va inevitabilmente rapportata alla storia recente dello strumento e soprattutto ai suoi esecutori. Se pensiamo ai primi eccellenti interpreti italiani del sassofono, impegnato nelle tecniche complesse ed estensive, non possiamo fare a meno di pensare a Mario Marzi, a Enzo Filippetti o Gianpaolo Antongirolami, musicisti che giravano intorno a tanti compositori interessati alla composizione per sassofono già negli anni ottanta: l’Ensemble italiano di Sassofoni in una distribuzione del quartetto tipica in SABT eseguiva commissioni di Ruggero Lolini, Fabrizio De Rossi Re, Alessandro Sbordoni e di tanti altri compositori italiani, mentre il Quartetto di Sassofoni Accademia si impegnava nelle performance di pezzi di Teresa Procaccini, Carlo Crivelli, Sergio Cafaro, Sergio Prodigo e ancora di tanti altri compositori. Per la verità, non tutto quello che veniva suonato aveva le caratteristiche tipiche degli -ismi del secondo novecento, risultando anche tonale, però era scattata in generale una presa di coscienza verso una tipologia compositiva avida di essere sviscerata; sull’argomento, ad un certo punto, arrivò anche un solenne battesimo internazionale allorché Franco Donatoni compose Rasch I, una commissione dello Steirische Herbst dedicata al Rascher Quartett che si spendeva per una dimensione elettiva del quartetto di sassofoni, con partitura dallo status virtutis decisamente attraente e poco convenzionale.
Oggi possiamo certamente affermare che un repertorio italiano c’è ed è disponibile all’arricchimento e un modo per capirlo ce lo forniscono i 4 musicisti del Sidera Saxophone Quartet con un CD per Ema Vinci dal titolo Koinè, in cui si spazia nelle dialettiche del quartetto per sassofoni in modo da coprire nuovo repertorio e riscoprire/riaggiornare il repertorio poco conosciuto. Dentro questa formazione per quartetto di sassofoni ci sono alcune eccellenze del sassofono classico italiano, c’è un’intesa da brividi tra i sassofonisti e l’uso di un linguaggio che ricrea atmosfere differenti, con o senza elettronica, privilegiando la grandezza dell’idea compositiva: con l’esperienza e la bravura di Gianpaolo Antongirolami al soprano e Daniele Berdini al baritono, rispettivamente classe 1964 e 1969 e l’ingegnosità di sassofonisti più giovani come Michele Bianchini al tenore e Michele Selva al contralto, Koiné ha molti motivi per affascinare, a cominciare dalla scelta delle composizioni partorite da uno spunto tecnico perspicace o da un’acuta trasposizione musicale di visioni libere.
Neuromante x 4 di Luigi Ceccarelli è una conduzione fantasiosa che trae origine dal cyberpunk dei romanzi di Gibson e originariamente era un pezzo per sax alto ed elettronica fissa del 1993. La rivisitazione fatta dal Sidera Saxophone Quartet cerca di espandere le voci creando una super-espressione confusa tra realtà e virtualità come suggerita dal romanzo e ciò avviene attraverso una fase preventiva di campionamento dei suoni del sax che, opportunamente rielaborati dall’elettronica, partecipano agli inserimenti strumentali dei musicisti previsti in partitura, qualcosa che almeno fino al settimo minuto produce continue castrazioni per poi iniziare una sorta di riavvolgimento al contrario degli obiettivi sonori, con gli strumenti che paiono riflettere il lavoro di una bottega o produrre schegge.
Organum III di Francesco Antonioni è invece una composizione scritta tra il 2004 e il 2005, anche in questo caso rivista dal Sidera che la rende evoluta e vicina allo spirito ispirativo, quello delle melodie gregoriane; l’idea di Antonioni viene organizzata con il sax alto in primo piano con la sua linea melodica e gli altre tre che suonano in eco. La versione che ne deriva sta l’ecumenico e la meditazione, con ampio spazio per il riverbero.
In Antidinamica di Roberto Doati ritorna l’elettronica pre-registrata inserita in un contesto di analisi spettrale; è un pezzo in cui il compositore ha filtrato a due livelli il lavoro dei sassofonisti, prima con la registrazione acustica dell’esecuzione del Sidera senza elettronica e dopo facendo rientrare nel circolo della versione finale del pezzo la parte elettronica rielaborata con live electronics e sintesi spettrale. Provvista anche di una certa libertà di scelta nei tempi e nel tipo di partitura da seguire, direi che Antidinamica ha tutto ciò che serve per stare nei migliori pezzi di sempre del quartetto dei sassofoni, non solo per la caratteristica spettrale evidente all’ascolto ma anche per le difficoltà che i sassofonisti incontrano nel doversi confrontare tra partitura e live electronics. Il Sidera S.Q. ci porta in una magnifica sospensione per 18 minuti circa.
Dawn II di Alessandro Solbiati è un pezzo del 1992 che nasce dalla suggestione dell’alba e da quei passaggi di colore che porta con sé la natura e i cieli che lasciano i colori scuri; le luci progressivamente acquistano un’altra intensità e nel chiarore comincia la vita; l’interpretazione del Sidera costituisce anche qui una revisione della versione originale, con un maggior contrasto delle parti armoniche e una perfetta cesellatura degli spazi d’intervento, probabili simulazioni di sentimenti o dell’impianto sonoro dell’ambiente immaginato.
Per Ballerina gialla e Pettirosso con Variante per Michele di Sylvano Bussotti, il Sidera si appropria di una composizione che il compositore fiorentino scrisse per Voliera, un ciclo per pianoforte e 10 strumenti che poeticamente sorvolava l’intimo espressivo di alcuni uccelli non disdegnando una certa ironia; nel 2005 Michele Selva incontrò Bussotti per un seminario ed ottenne una variante aggiuntiva per il 5° ciclo, appunto Ballerina gialla e Pettirosso all’epoca per sax solo. L’interpretazione del Sidera è notevole, con una distribuzione di interventi e contrappunti sonori perfettamente dosati in intensità e dinamiche di sviluppo.
Plaza di Stefano Scodanibbio viene invece da una composizione del compianto compositore umbro fatta per 4 trombe nel 2001; un grazie va dato alla moglie di Scodanibbio, che è riuscita a trovare tra le carte di Stefano una versione indirizzata per il quartetto di sassofoni, già perfetta per essere eseguita. Il pezzo di Scodanibbio si gioca sul filo della tenue melodia, sullo sfasamento degli strumenti e la ritempra armonica e sui brevissimi decrementi della sostanza sonora: i sassofoni, tutti in soprano, sembrano interruttori di luce, formidabili e costanti espressioni di una vitalità che nel finale acquista un’incandescenza timbrica specifica.
Koinè presuppone la volontà di presentare un progetto di linguaggio comune che sia in grado di rappresentare più volti dei sentieri moderni della classica moderna in rapporto ai quartetti di sassofoni e naturalmente fornisce alcune chiavi di lettura di questo linguaggio attraverso riferimenti musicali che non indugiano sulle asperità o difficoltà delle tecniche estensive come spesso succede in compilazioni musicali più coerenti con una linea di ricerca e di continuità accademica, avvertendo che bisogna avere il coraggio di allargare lo sguardo ad un’estetica convincente del quartetto a sassofoni che sappia coniugare l’estensione alla bellezza della creazione artistica. Al riguardo mi sento di condividere il pensiero di Bussotti allorché affermava che "...in ogni situazione si tratta di valutare semplicemente un prodotto, qualunque esso sia, senza pregiudizi..."
per gentile concessione dell'autore
https://www.percorsimusicali.eu/2022/10/23/sidera-saxophone-quartet-koine/
Oggi possiamo certamente affermare che un repertorio italiano c’è ed è disponibile all’arricchimento e un modo per capirlo ce lo forniscono i 4 musicisti del Sidera Saxophone Quartet con un CD per Ema Vinci dal titolo Koinè, in cui si spazia nelle dialettiche del quartetto per sassofoni in modo da coprire nuovo repertorio e riscoprire/riaggiornare il repertorio poco conosciuto. Dentro questa formazione per quartetto di sassofoni ci sono alcune eccellenze del sassofono classico italiano, c’è un’intesa da brividi tra i sassofonisti e l’uso di un linguaggio che ricrea atmosfere differenti, con o senza elettronica, privilegiando la grandezza dell’idea compositiva: con l’esperienza e la bravura di Gianpaolo Antongirolami al soprano e Daniele Berdini al baritono, rispettivamente classe 1964 e 1969 e l’ingegnosità di sassofonisti più giovani come Michele Bianchini al tenore e Michele Selva al contralto, Koiné ha molti motivi per affascinare, a cominciare dalla scelta delle composizioni partorite da uno spunto tecnico perspicace o da un’acuta trasposizione musicale di visioni libere.
Neuromante x 4 di Luigi Ceccarelli è una conduzione fantasiosa che trae origine dal cyberpunk dei romanzi di Gibson e originariamente era un pezzo per sax alto ed elettronica fissa del 1993. La rivisitazione fatta dal Sidera Saxophone Quartet cerca di espandere le voci creando una super-espressione confusa tra realtà e virtualità come suggerita dal romanzo e ciò avviene attraverso una fase preventiva di campionamento dei suoni del sax che, opportunamente rielaborati dall’elettronica, partecipano agli inserimenti strumentali dei musicisti previsti in partitura, qualcosa che almeno fino al settimo minuto produce continue castrazioni per poi iniziare una sorta di riavvolgimento al contrario degli obiettivi sonori, con gli strumenti che paiono riflettere il lavoro di una bottega o produrre schegge.
Organum III di Francesco Antonioni è invece una composizione scritta tra il 2004 e il 2005, anche in questo caso rivista dal Sidera che la rende evoluta e vicina allo spirito ispirativo, quello delle melodie gregoriane; l’idea di Antonioni viene organizzata con il sax alto in primo piano con la sua linea melodica e gli altre tre che suonano in eco. La versione che ne deriva sta l’ecumenico e la meditazione, con ampio spazio per il riverbero.
In Antidinamica di Roberto Doati ritorna l’elettronica pre-registrata inserita in un contesto di analisi spettrale; è un pezzo in cui il compositore ha filtrato a due livelli il lavoro dei sassofonisti, prima con la registrazione acustica dell’esecuzione del Sidera senza elettronica e dopo facendo rientrare nel circolo della versione finale del pezzo la parte elettronica rielaborata con live electronics e sintesi spettrale. Provvista anche di una certa libertà di scelta nei tempi e nel tipo di partitura da seguire, direi che Antidinamica ha tutto ciò che serve per stare nei migliori pezzi di sempre del quartetto dei sassofoni, non solo per la caratteristica spettrale evidente all’ascolto ma anche per le difficoltà che i sassofonisti incontrano nel doversi confrontare tra partitura e live electronics. Il Sidera S.Q. ci porta in una magnifica sospensione per 18 minuti circa.
Dawn II di Alessandro Solbiati è un pezzo del 1992 che nasce dalla suggestione dell’alba e da quei passaggi di colore che porta con sé la natura e i cieli che lasciano i colori scuri; le luci progressivamente acquistano un’altra intensità e nel chiarore comincia la vita; l’interpretazione del Sidera costituisce anche qui una revisione della versione originale, con un maggior contrasto delle parti armoniche e una perfetta cesellatura degli spazi d’intervento, probabili simulazioni di sentimenti o dell’impianto sonoro dell’ambiente immaginato.
Per Ballerina gialla e Pettirosso con Variante per Michele di Sylvano Bussotti, il Sidera si appropria di una composizione che il compositore fiorentino scrisse per Voliera, un ciclo per pianoforte e 10 strumenti che poeticamente sorvolava l’intimo espressivo di alcuni uccelli non disdegnando una certa ironia; nel 2005 Michele Selva incontrò Bussotti per un seminario ed ottenne una variante aggiuntiva per il 5° ciclo, appunto Ballerina gialla e Pettirosso all’epoca per sax solo. L’interpretazione del Sidera è notevole, con una distribuzione di interventi e contrappunti sonori perfettamente dosati in intensità e dinamiche di sviluppo.
Plaza di Stefano Scodanibbio viene invece da una composizione del compianto compositore umbro fatta per 4 trombe nel 2001; un grazie va dato alla moglie di Scodanibbio, che è riuscita a trovare tra le carte di Stefano una versione indirizzata per il quartetto di sassofoni, già perfetta per essere eseguita. Il pezzo di Scodanibbio si gioca sul filo della tenue melodia, sullo sfasamento degli strumenti e la ritempra armonica e sui brevissimi decrementi della sostanza sonora: i sassofoni, tutti in soprano, sembrano interruttori di luce, formidabili e costanti espressioni di una vitalità che nel finale acquista un’incandescenza timbrica specifica.
Koinè presuppone la volontà di presentare un progetto di linguaggio comune che sia in grado di rappresentare più volti dei sentieri moderni della classica moderna in rapporto ai quartetti di sassofoni e naturalmente fornisce alcune chiavi di lettura di questo linguaggio attraverso riferimenti musicali che non indugiano sulle asperità o difficoltà delle tecniche estensive come spesso succede in compilazioni musicali più coerenti con una linea di ricerca e di continuità accademica, avvertendo che bisogna avere il coraggio di allargare lo sguardo ad un’estetica convincente del quartetto a sassofoni che sappia coniugare l’estensione alla bellezza della creazione artistica. Al riguardo mi sento di condividere il pensiero di Bussotti allorché affermava che "...in ogni situazione si tratta di valutare semplicemente un prodotto, qualunque esso sia, senza pregiudizi..."
per gentile concessione dell'autore
https://www.percorsimusicali.eu/2022/10/23/sidera-saxophone-quartet-koine/
Il Giornale della Musica - 1 luglio 2021
Forlì Open Music, la trappola della bellezza
Da Debussy ai suoni contemporanei, Forlì Open Music si conferma una vetrina di straordinaria vitalità e visioni
Forlì, Arena di San Domenico
Forlì Open Music 2021
26 Giugno 2021 - 27 Giugno 2021
di Paolo Carradori
Forlì Open Music, la trappola della bellezza
Da Debussy ai suoni contemporanei, Forlì Open Music si conferma una vetrina di straordinaria vitalità e visioni
Forlì, Arena di San Domenico
Forlì Open Music 2021
26 Giugno 2021 - 27 Giugno 2021
di Paolo Carradori
[...] Frequentano Debussy anche i quattro del Sidera Sax Quartet (Gianpaolo Antongirolami soprano- Michele Bianchini tenore- Michele Selva alto- Daniele Berdini baritono), sistemano Animé et tres décidé da Quatuor op. 10 (1893) tra due opere di Stefano Scodanibbio – Plaza in prima esecuzione assoluta, e Lucida Sidera – costruendo una piacevole, avvolgente situazione di intrecci, avvicinamenti e allontanamenti che sviluppano un solido background sonoro [...]
https://www.giornaledellamusica.it/recensioni/forli-open-music-la-trappola-della-bellezza
https://www.giornaledellamusica.it/recensioni/forli-open-music-la-trappola-della-bellezza
Il Manifesto - 29 giugno 2021
VISIONI - Forlì Open Music, il rumore del presente come gesto politico
EVENTI. Otto brevi concerti organizzati da Area Sismica, dal flautista Zurria alle improvvisazioni di Hawkis
di Nazim Comunale
VISIONI - Forlì Open Music, il rumore del presente come gesto politico
EVENTI. Otto brevi concerti organizzati da Area Sismica, dal flautista Zurria alle improvvisazioni di Hawkis
di Nazim Comunale
[...] Il Sidera Sax Quartet suona Plaza di Stefano Scodanibbio in platea, un musicista per ogni vertice del rettangolo: continuiamo a frequentare il cielo [...]
https://ilmanifesto.it/forli-open-music-il-rumore-del-presente-come-gesto-politico
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